Mi piace quando sorridi; la bocca e le guance ti si arricciano intorno agli zigomi e gli occhi, strizzati a mezzaluna, si fanno piccoli e spariscono chissà dove. Mi piace l’espressione arruffata del tuo viso la mattina. Mi piace come porti la sigaretta sulle labbra, appesa da un lato quando esci a fumare. Mi piace la tua sciarpa color del cobalto, messa di fretta a scompigliare i capelli sul collo. Mi piace come cammini fregandotene del resto. Non mi piace quando pensi all’America, perché pare che tu ci abbia lasciato pezzi che un giorno tornerai a prendere. Mi piace quando ti impegni nel pensiero, ché ti viene l’espressione seria. Mi piace quando ti fermi all’improvviso a parlottare con l’aria. Non mi piace quando accarezzi gli altri. Mi piace quel modo un po’ _naïf _che hai nel vestire. Mi piace quando a pranzo ordini il vino rosso. Non mi piace quando parli di saltare sull primo peschereccio diretto verso l’Artico, perché ne saresti capace. Mi piace quando non sai quello che vuoi. Mi piace quando ti passo vicino e non ci diciamo una parola. Mi piace la tua ironia da maschio. Mi piace quando ci salutiamo con l’occhiolino. Non mi piace quando ti penso con lui. Mi piace guardarti da lontano, dal fondo della stanza, e vedere la tua testa arrampicata intorno al tavolo e sapere che ci sei. Mi piace che mi fai scrivere. Mi piace che di te so niente, eppure, tutto quello che so di te, è quello che mi piace e quello che non mi piace di te.
Mi pare un buon inizio.
(foto di Natasha d.H)